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giovedì 23 novembre 2017

ARMI GIOCATTOLO E VIOLENZA


Molto spesso, specialmente in occasione del compleanno del bambino o delle feste natalizie o dell'Epifania, si ripropone il problema delle armi-giocattolo, sia di vecchia generazione sia quelle nuove . È opportuno, ci si chiede, regalare al bambino degli strumenti che si colleghino a un'idea di violenza?

Non sarebbe meglio regalargli un buon libro invece di un fucile, un pallone invece di un carro armato o astronave da guerra?

Certo, sarebbe meglio. Sarebbe meglio che questi giochi sparissero dalla faccia della terra, dai banchi dei negozi, dalle case dei bambini. Il guaio è che, quando i genitori non regalano armi-giocattolo, se i bambini ne hanno veramente desiderio prendono un bastone e fingono che sia un fucile; oppure, col solo aiuto della fantasia, giocano alla guerra divertendosi un mondo. Si è detto che questo accade perché l’istinto della guerra è insopprimibile nell'uomo e si manifesta sin dai più teneri anni dell’infanzia. In ogni individuo c'è infatti un desiderio di autoaffermazione che lo porta a desiderare di imporsi sugli altri anche con la violenza.

Inoltre la nostra civiltà non è ancora in grado di reprimere nell'individuo, fin dai primi anni, questo istinto bellicoso.

Le sanguinose guerre che hanno travagliato di volta in volta i popoli e che ancora scoppiano qua e là nel mondo sono la prova più clamorosa che nei rapporti fra i popoli la violenza è ben lontana dall'essere stata soppressa. Anche nella vita di ogni giorno si verificano continuamente episodi di aggressività, e non solo dei fatti di sangue, che appaiono a grandi titoli sui giornali, ma della giornaliera lotta per l'esistenza, che spesso nasconde sotto apparenze normali momenti assai crudeli di sopraffazione di prepotenza, in una parola di violenza.

In una società di questo tipo, il problema di regalare o non regalare.

di proibire o non proibire ai bambini l'uso delle armi giocattolo è, probabilmente. di secondaria importanza. Lo stesso si può dire per le letture e i films  imperniati su sparatorie e risse. II ragazzo è attirato da questi spettacoli perché la sua naturale aggressività non è sufficientemente neutralizzata da un clima di pacifica convivenza

sociale. Perciò, attraverso la visione di vicende di questo genere, scarica una certa dose dell'aggressività che più o meno consciamente possiede.

Alcuni psicologhi affermano che questa scarica di aggressività è, tutto sommato, benefica.

Senza arrivare ad approvare film o pubblicazioni che contengano scene decisamente sadiche, cioè che insistono con particolare compiacenza su particolari macabri o sanguinosi, questa teoria può essere degna di credito.

Il problema più importante resta comunque un altro: come incanalare la normale aggressività, che è presente in ogni individuo, verso degli obiettivi non nocivi.

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