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sabato 20 giugno 2015

ECOSPIAGGE

In Romagna, sono una quarantina i bagni che applicano pratiche virtuose e che aderiscono all'associazione Ecospiagge, fondata nel 2003 da Domenico Marchetti, di Riccione. 

L'idea nasce già nel 2003 quando, su iniziativa di alcuni bagnini della Provincia di Rimini, ha preso vita Ecospiagge, un progetto per la creazione di un network nazionale che collegasse tutti gli stabilimenti impegnati sul fronte ecologico. 

Da oltre 10 anni l'associazione capeggiata da Domenico Marchetti promuove un turismo eco sostenibile. 

Una spiaggia "eco" deve rispondere a determinati standard: prima di tutto, la raccolta differenziata e l'uso di lampade a basso consumo, poi l'alimentazione energetica con pannelli fotovoltaici, il riscaldamento dell'acqua con pannelli solari, il recupero delle acque grigie delle docce e le strutture in materiale riciclato.

Diventare una eco spiaggia "ufficiale" non è difficile: basta compilare la domanda di adesione sul sito. L'Emilia Romagna, ad esempio, risulta essere la regione italiana con un maggior numero di eco spiagge. Al Bagno Giulia 85 di Riccione, l'80% dell'energia è fornita da pannelli fotovoltaici che, con una potenza di 8 kw, arrivano a produrre in un anno fino 13mila kw. 

Per il risparmio idrico, invece, si è puntato sul recupero dell'acqua delle docce che, man mano, viene raccolta in una vasca sotterranea, filtrata e poi usata per l'irrigazione e gli scarichi dei wc, con un risparmio medio di 5 mila litri al giorno. Per la prima volta si sta invece sperimentando l'impiego delle nanotecnologie, come l'utilizzo di prodotti a base di biossido di titanio e silicio per la manutenzione e la pulizia di pannelli fotovoltaici, cabine e pavimentazione esterna, con la conseguente eliminazione di detergenti chimici.

Ma oltre alla spiaggia sostenibile, è anche importante che chi la frequenta mantenga un comportamento responsabile. Ed ecco i 10 comandamenti del Wwf per essere educati con chi ci ospita:

1. Portare un sacchetto dei rifiuti da gettare nei raccoglitori differenziati.

2. Evitare le spiagge affollate. L'eccessiva pressione altera l'equilibrio dell'habitat costiero.

3. Andare in spiaggia in bicicletta è una perfetta occasione per apprezzare meglio il paesaggio.

4. Le dune sono una barriera naturale fondamentale per il mantenimento della spiaggia e degli ambienti retrostanti. Raggiungiamo le spiagge utilizzando i sentieri realizzati.

5. Segnalare alle autorità competenti animali in difficoltà, scarichi abusivi, oggetti pericolosi galleggianti.

6. Non disturbare la fauna sottomarina.

7. Portar via conchiglie, legni e altri resti dalla spiaggia riduce la presenza di rifugi e cibo per insetti e granchi.

8. Per non diventare bracconieri inconsapevoli, attenzione durante le vacanze all'estero a cosa si acquista, come avorio, coralli e gusci di tartarughe.

9. Abituiamo i nostri figli a esplorare il mare con l'aiuto di una maschera e una guida che li aiuti a capire cosa stanno vedendo.

10. Non nascondere i mozziconi di sigaretta nella sabbia ma riporli in un apposita custodia e buttarli poi al secchio.

Così alcuni stabilimenti balneari diventano GREEN, e dimostrano che un altro modo di fare imprenditoria nel turismo è possibile.

A Bellaria-Igea Marina sulla riviera romagnola c'è la tecno-spiaggia più GREEN d'Italia. Ombrelloni fotovoltaici a gestione remotizzata, impianti di illuminazione dotati di sistemi per la gestione efficiente dei consumi, ricarica per mezzi e biciclette elettriche e informazioni in tempo reale sulla qualità dell'aria sono i nuovi optional a disposizione dei bagnanti, che su uno degli arenili più conosciuti e frequentati d'Italia trovano il sole, il mare e nuovi comfort hi-tech ispirati alla GREEN economy.

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