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giovedì 2 aprile 2015

IL LARDO


È il grasso ricavato dal sottocutaneo del dorso e dell'addome del maiale. Veniva venduto nelle salumerie in pezzi di varia misura e spesso è ricoperto dal corrispondente strato di pelle (la ben nota e apprezzata cotica o cotenna). Il lardo, nel suo spessore, è attraversato qua e là da fibre muscolari di colore rosato, che lo rendono particolarmente gustoso. Allo stato fresco il lardo contiene una piccola quantità di acqua, pochissime sostanze proteiche e sali

e circa il 90% di sostanze grasse, ricche di vitamine A, D, E. Il suo potere calorico è notevolissimo: 100 grammi di lardo cedono circa 800 calorie.

Poiché irrancidisce con facilità, il lardo fresco deve essere consumato rapidamente; per poterlo conservare più a lungo, lo si deve sottoporre alla salatura o all'affumicamento o a entrambi i procedimenti (lardo salato e affumicato). Nella salatura, le fette di lardo vengono conservate sotto sale, che impedisce lo sviluppo di germi e l'alterazione del grasso. Nell’affumicamento, invece, il lardo viene impregnato delle sostanze aromatiche contenute nel fumo; queste sostanze hanno potere antisettico e mantengono il grasso inalterato per lungo tempo.

Il lardo salato e affumicato, poiché contiene una minore quantità di acqua, è più nutriente del lardo fresco, ma meno digeribile e quindi meno assimilabile. Per questo il suo uso è sconsigliato agli obesi, ai

dispeptici, ai malati di fegato e ai bambini.

Per chi gode buona salute e ha stomaco e fegato in ordine, invece, una fetta di lardo affumicato con un paio d'uova fritte è un piatto appetitoso e ricco di calorie. Se tollerato, qualche pezzetto di lardo nel minestrone o nelle pietanze è molto nutriente e contribuisce alla buona riuscita dei piatti.

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